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al tuo pennello, e d’innocenti oggetti
gioconda scena al guardo e al cor presenta,
210che l’uom consoli e a migliorar l’inviti.
Fingi, né pena a ritrovarne avrai,
pingi il pudor di vergine modesta,
pingi le cure d’amorosa madre,
nei casti lari ritirata moglie,
215padre vegliante all’educata prole.
Pingi il signor magnanimo ed illustre
di saggi lumi e infaticabil zelo
largo alla patria che l’onora ed ama;
e *1 ricco pingi liberale e umano
220che all’utili opre ed all’inopia stende
la benefica man. Fingimi infine,
pingi l’uom giusto. O il cerchi tu nel tempio^
in atto supplichevole e devoto
appiè dell’are, o nei rimoti chiostri
225di sacri studi e di celesti cure
solo occupato, o nei palagi eccelsi
sobrio negli agi e fra gli onor modesto,
o in rustica capanna e, fi-a gli stenti
di scarso vitto e di lavor penoso,
230alla sua sorte rassegnato e al cielo;
dovunque il cerchi, in ogni luogo, in ogni
fortuna e stato, a non fallaci segni
ravvisar lo potrai. Mostralo al mondo;
pingine i tratti amabili, l’onesto
235ingenuo sguardo e la serena fronte,
che fa dell’alma indubitabil fede,
dell’alma pura che i rimorsi ignora
e i rei desir; che, negli avversi invitta,
e moderata nei fehci eventi,
240serbasi in calma, ed i pensier, gli affetti
vòlti al retto ed al ver, passo non torce
dal sentier di virtú, scorre tranquilla
questa vita mortale e, gli occhi al ciela