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II
POESIE V AR lE
PASSAGGIO DEL PO.
Sovra picciolo legno il Po fendea
<;urvo sul remo l’agile nocchiero;
ed io, d’estro novel caldo il pensiero,
al regal fiume il mio parlar volgea.
— Questo tuo lido risuonò — dicea —
padre, giá un tempo, per due cigni altero;
runa tua sponda il gran cantor d’Enea,
vanta l’opposta il ferrarese Omero. —
E al doppio esempio lusingato intanto
me stimolava un dolce amor di gloria
con volo ardito ad emularle il vanto.
Dal piano ondoso allor squallida e muta
l’ombra usci di Fetonte, e la memoria
del voi desto mmi e della sua caduta.