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204 | clemente bondi |
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L’opra è compiuta; e su la mensa è presta
giá la bevanda in porcellana fina.
Silvio il zuccaro infonde, e destro appresta
le colorate tazze della Cina;
indi colma e fumante or quella, or questa
con gentil atto a ognun porge e destina:
gustanla a sorsi; e la bevanda amara
poscia corregge il rosolin di Zara.
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Ma impazienti di maggior dimora
i giovanetti omai balzano in piedi;
e, com’è il genio lor, tutti ad un’ora
chi fuor, chi dentro dissiparsi vedi.
Questo saghe le scale, e tutte esplora
dell’alto albergo le scerete sedi;
quello corre sul prato, e in ogni loco
ognun sfida compagni a qualche gioco.
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Altri sovra disteso e verde panno,
che una tavola egual copre e nasconde,
con lunghi magli percotendo vanno
palle d’avorio candide e rotonde.
L’un l’altro incalza; e nei fóri, che stanno
con ordin posti agli angoli e alle sponde,
mentre la palla ostil cacciar procura,
con l’occhio il colpo e con la man misura.
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Altri, con altro gioco, in altra parte
sette vedi gittar globi di legno.
Il settimo minor tratto senz’arte
ai seguaci precorre, e nota il segno.
In due la turba si divide, e parte
contrarie schiere con ostil disegno.
Chi al primo globo appressa, ha maggior gloria,
e al duodecimo punto è la vittoria.