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200 | clemente bondi |
16
Come talor, se rondine discende,
con l’esca usata in bocca al tetto fido,
lo stuol digiuno de’ pulcin che attende,
all’arrivo di lei solleva il grido;
ognuno a gara il collo allunga e stende,
e il rostro aperto mostra fuor del nido;
tale, al recarsi il cibo saporito,
ognun s’alza a veder dal proprio sito.
17
Cresce ne’ nostri campi un seme eletto,
che grosso e lungo ha il gambo, ampia la fronda;
dal paese natio «granturco» è detto,
e mette al maturar pannocchia bionda,
che curva piegar suol sul gambo eretto,
si numerosa di granelli abbonda;
ha lunga barba e conica figura,
ed è d’un palmo e piú la sua misura.
18
Ben macinata la farina e sciolta,
che gialla è di color, morbida al tatto,
dentro uno staccio s’agita e si volta,
e d’ogni crusca si rimonda adatto;
indi in bollente e cavo bronzo accolta,
si mesce all’onda, e poi per lungo tratto
sul focolar uom di robusta lena
con un grosso baston l’aggira e mena;
19
né cessa dal lavoro infin che cotta
in sodo impasto si restringe e addensa:
dal foco allor si toglie e, mentre scotta,
sopra si versa a ripulita mensa;
indi su lei, che in fette è giá ridotta,
e burro e cacio larga man dispensa;
e, condito cosi, grato diventa
il caldo cibo, e chiamasi «polenta».