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188 clemente bondi


4
Or’ mentre, a cacce d’augelletti e a mille
diversi giuochi villerecci intenti,
quivi passando stan l’ore tranquille,
scevri da cure, i giovani contenti,
una a veder delle vicine ville
mossero un di sovra umili giumenti,
dove a godervi una giornata lieta,
di cammin breve stabilir la mèta.
5
Giá rosseggiava in oriente appena
l’alba foriera del felice giorno;
né piú vivace mai, né piú serena
spiegò l’aurora la sua luce intorno:
ed ecco omai con lunga verga mena
lo stuol villano dal vicin contorno
la somaresca nobile famiglia
di sella adorna e d’infiorata briglia.
6
Lungo sarebbe il dir di tutti loro
l’indole varia, il pel, la patria, il nome.
Venne Saltamartino da Pianoro,
celebre portator di gravi some.
È suo padre con lui, benché al lavoro
piagò giá il tergo ed imbiancò le chiome;
e, con un suo cugin paffuto e grosso,
venne da Caldarara Stoppafosso.
7
V’è Scappuccia dai Gessi; e ben ti sembra
lento, ma teme del baston le offese;
Sdrucciola è seco di leggiadre membra,
idolo universal del suo paese.
Nel galoppare un fulmine rassembra
Gambacorta, che vien dal Ferrarese.
Testa-bassa ed Orecchio-di-lasagna
vennero con Zampin dalla Romagna.