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180 | carlo castone rezzonico della torre |
VI
PER L’ANNO SECOLARE D’ARCADIA.
Chi è colui che la rugosa fronte
spiega in facil sorriso, e i verdi seggi
a Febo sacri sul parrasio monte
par che vagheggi?
5Un vecchio egli è, ma di vecchiezza verde,
cui venti lustri non han domo o stanco:
l’irrequieto piè vigor non perde,
se il crine è bianco.
Qual di sitonia neve intatta falda,
10la barba irta discende a mezzo il petto:
apollineo furor gli anima e scalda
il divo aspetto.
Volangli intorno le stagioni e l’ore
dalle rosate dita in varie forme:
15guarda in sembianza di gentil pastore
lanose torme.
Né sol tessendo su l’arena inculta
va tenui note di silvestri carmi,
ma spesso colla tromba epica esulta
20fra ’l sangue e l’armi.
Or da candide prose ei merca lode,
e di fiori giuncando ogni sentiero
fra le sei vette d’Academo ei gode
cercare il vero.