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ii - poesie varie | 173 |
V
PER LA CORONAZIONE IN CAMPIDOGLIO
di corilla olimpica.
O d’animosi numeri
arbitra lira e madre,
per cui di morte vinsero
l’ombre tacenti ed adre,
5al tocco audace del teban cantor,
quei che nel caldo stadio
d’ulivo il crin cerchiâro,
poiché radendo celeri
la meta ardua schifâro,
10delle stridule ruote alto terror;
dono immortal gratissimo
del saettante Apollo
e delle caste aonidi,
cui su l’eburneo collo
15vengon le chiome in negri cirri e van;
lascia che al lauro io tolgati,
di zeffiri soggiorno,
che l’ali appena scuotono
timide a te d’intorno
20per la memoria dell’antica man.
Donna, che tutte scorrere
sa con maestre dita
tue corde d’oro, e liquida
voce al bel suon marita,
25e i sensi di dolcezza ebri ne fa
ornar vogl’io d’altisona
laude febea, che vole
oltre l’Atlante e il Caucaso,
oltre il cammin del sole,
30lunga domando obliviosa etá.