Pagina:Poeti minori del Settecento I.djvu/179


ii - poesie varie 169

IV

A SUA ALTEZZA REALE IL DUCA DI SUDERMANIA

per la sua solenne acclamazione in Arcadia

sotto i nomi di «Areifilo Maratonio» .

     Musa, le spiagge artoe,
che fa rugose ed aspre eterno gelo,
invita oggi a calcar lo sveco eroe,
il beato lasciando ausonio cielo.
Ma dovunque tu posi il piè gentile
o volgi il guardo che animar mi suole,
veste il nudo terren manto d’aprile,
e di luce miglior folgora il sole.

     Mentr’io cosí favello
giá del Codano sen tocco le sponde;
odo il rombar de’ venti, odo il flagello
de’ remi agitator sulle pigre onde.
Di velivoli abeti ecco le ingombra
il non pieghevol Mosco, orror del Trace:
ma, benché stampi il mar di minor ombra,
non è lo sveco di timor capace.

     Sulle guerriere navi
erra Vittoria con incerte penne:
cadon al fulminar de’ bronzi cavi
l’aeree d’aquilon vittrici antenne.
Sembra che stuol di furie atro e fremente
insiem gareggi con orribil guerra
per togliere a Nettun l’aspro tridente,
ond’ei modera il mar, scuote la terra.