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ii - poesie varie 163



ed ammirai la suppellettil vasta
onde la patria tua superba è tanto,
che al palatino Apollo omai contrasta
60l’antico vanto.

     Ma piú per l’opre tue, chiaro e perenne
suona il suo nome per l’Italia, e invano
il fiero vecchio dall’eterne penne
morde la mano:

     65che non giá tutto nell’urna profonda
scende, cenere fatto, alto scrittore;
Invidia, il labbro d’atro fiele immonda,
sola vi muore.