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1872-1880 | 65 |
scossi le briglie a Rabican che i laghi
col piede asciutto sfiora,
e il fianco strinsi ad ippogrifi e draghi...
92ma non t’ho giunta ancora.
Qual mai tempesta portati? qual dio
volo ti dà leggero
più di Rondello e Rabican, del mio
96cuore, del mio pensiero?
perchè m’accenni della man fuggente,
perchè rivolgi il viso,
ridi e dilegui luminosamente
100nel lampo del sorriso?
Dilegui, e l’ombre calano, ed io sento
un brusìo d’acque ignote,
e ascolto appena il crepito onde il vento
104le foglie morte scuote;
mentre il cavallo piega le ginocchia
lente nel reo cammino,
di qualche pina il suono odo che crocchia
108su nel silvestre pino.
Crescono l’ombre ed il silenzio sulla
terra, nel ciel, nel cuore
mio, per tutto. Che grigia landa brulla
112questa dove il sol muore!