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60 poesie varie



iii


Non fu, ch’io creda, un far vedersi in piazza
quella mia corsa piena di spavento,
col cuor natante sotto la corazza,
32con negli orecchi il sufulo del vento,

tra un impeto di nuvole, una pazza
fuga d’alberi, un fiero aggiramento
di tutto. Un colpo, infin, come di mazza
36ferrata; e giacqui senza sentimento.

Chi potrebbe ridir quanti anni giacque
quella inquïeta fantasia d’Astolfo,
39che sprona all’alto e sempre a valle resta?

Stormiva un’infinita alta foresta
dentro il mio sogno, e vi frusciavan l’acque
42illuminate d’un immenso golfo.