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piccolo vangelo 191


Intorno alla Dea Madre i suoi leoni
giacean nel sonno. Gli ebbri Coribanti
18dormian con nell’orecchio ululi e tuoni.

Rosso di sangue uno giaceva avanti
la Dea. Dischiuso il tempio era di Giano.
21Esso attendeva, coi serrami infranti,

l’aquile che predavano lontano.


ii


Roma dormiva, ebbra di sangue. I ludi
eran finiti. In sogno le matrone
25ora vedean gladïatori ignudi.

Ne’ triclini ai dormenti le corone
eran cadute, e s’imbevean le rose
28nel sangue che fluì dal mirmillone.

Dormivan su le umane ossa già róse,
le belve in fondo degli anfiteatri;
31e gli schiavi tornati erano cose.

Dopo la breve libertà, negli atrï
giacean gli ostiari alla catena, quali
34cani la cui leggera anima latri.