Pagina:Poesie varie (Pascoli).djvu/192

170 poesie varie

Ma Trigo aperse al prigionier ruscello
70un canaletto, in cui sgorgò, poi vispo
fuggì con tutto un tremolìo di risa.
E Trigo in tanto, memore dell’orto
futuro, in fila pioppi neri e bianchi
piantava, lungo il fossatello, e salci,
75per aver vinchi da legare ortaggi,
per aver rami da ramar legumi.
E il rio del pari ai due vicini amico
correva, ed ora scivolava al bozzo
ad impastare e sciabordar l’argilla
80mazzangherata, ora, più lieto, all’orto
ad aprir semi, a ravvivar germogli.
C’erano, su pei salci, le ranelle,
che deridean, con brevi grida, quelle
               lontane ignave rane.


v


85Imprese allora l’asino comune
a someggiare l’una e l’altra merce
sul molto sopportante unico dorso.
Al passo andava, tinnulo e fiorito,
e Trigo e Brigo gli veniano ai fianchi,
90lieti dell’alba e della via maestra.
Metteva or l’uno tra un boccal sonante
ed una brocca una ricciuta indivia,
poneva or l’altro un labile verzotto
dentro un orciuolo: chè per via s’aggiusta
95(or l’uno or l’altro ripetea) la soma.
Negava il terzo, ed allungava il passo.