E mentre andava, udì, presso, un vagito
40come d’infanti, piccolo e infinito.
Eran gli agnelli che sul vespro era uso
Abel dal prato ricondurre al chiuso.
Sostò Caino, e le sue mani folli
44s’abbandonarono... E le sentì molli,
le sentì calde... Le lambiva il cane
corso alle voci tremule e lontane;
il cane ch’ora precedea fedele
48Caino al piano ed ora al monte Abele.
E il primo pianto udì Caino: il primo:
pianto di tutto il cielo ch’è nel limo:
Caino udì la madre piangere... Heva
52su tutti due, su tutti due, piangeva!
Bologna, maggio del 1906.