Gridava: — Ho mia madre che... ― quando
si mossero i lunghi stantuffi.
Il treno fischiando
partì dicendo coi suoi sbuffi: 20mai più! mai più! mai più! mai più!
Aveva sul cuore il coltello
col quale mangiava il suo pane.
Sentiva un rovello,
sentiva dentro il suo cuore un cane 25che lo mordeva sempre più.
Nel cuore era il morto suo padre
con ringhi di rabbia e vendetta.
E c’era sua madre!
lontana! povera! soletta! 30che piano gli gemea: Mai più?
Suo padre il coltello gli mise
nel pugno. — Ma prendilo: uccidi! —
E uccìse! ah! che uccise!
Sua madre gli gettò due gridi: 35— Mai più! non ti vedrò mai più! —