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86 | poesie varie |
SCHERZO
S’ode in tanto sonar l’avemaria,
e per l’aria è un lamento di campane,
un lamento che arriva di lontane
4chiesuole immerse nella mite ombrìa.
Tacito a casa il giornalier s’avvia
la zappa in dosso e nelle mani un pane,
e pensa. Gravi gracchiano le rane
8nel pantano d’un rospo in compagnia.
I ranocchi salmeggiano il corale
de’ morti: il rospo è in domino; a distesa
11canta con maestà pontificale.
Le lucciolette in fin del salmo accesa
hanno la torcia, e allora le cicale
14strascicando e cianciando escon di chiesa.
Massa, 1885.