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AMOROSO
Dunque esser puote, o pregio mio sovrano,
Che eterno viva in vostro cuor lo sdegno?
E sarà l’error mio di scusa indegno?
4È il dar perdono atto cortese umano.
Se per torcer il viso allor ch’invano
Mi volgo a’ preghi, e voi placar m’ingegno,
Indi fuggir, nè di pietà dar segno,
8Mi poteste da voi tener lontano,
Mentre vosco di star solo mi cale;
D’uopo già non vi fora usar altr’arte,
11Per far di me vendetta aspra, e mortale.
Ma poichè il mio pensier non si diparte
Da voi già mai, tanto rigor che vale?
14Il pensier è de l’uom la miglior parte.