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ove fu sepolto; quest’Accademia Filarmonica, di cui fu sì grande ornamento, recitar gli fece pubblico elogio; questo Capitolo, alla cui Biblioteca lasciò in testamento la propria, di bella memoria pur l’onorò; e lo stesso di far pensava questa città; che poi, non so se per isventura del Torelli, o sua, pensò di non farlo.

Fu della Religione osservator grande, senza punto far dell’ipocrita; ed ancor più con la condotta, che col discorso, condannava coloro, che non credono alla virtù; per consolarsi, credo io, di non possederla. Diligentissimo nelle azioni sue, come nello scrivere, e così retto in quelle, come nel pensare. Odiava ogni assurdità, e