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la, che uscì col titolo Del Nulla Geometrico, in cui egli tentò di trasportare il rigore e la certezza dell’antica scienza, nella più sublime e più utile parte della moderna, cioè nel calcolo infinitesimale. Ma sopra tutte maraviglioso è il suo trattato di Prospettiva, che pubblicato fu dopo la sua morte e per la somma cura, onde svolge il solito filo sintetico, e per non essersi servito, che dei pochi semi da Euclide gettati sovra un tal campo.
Postuma è ancora la sua versione ed emendazion d’Archimede, preceduta da un’eccellente prefazione, ove con la vita d’Archimede si dà contezza delle sue macchine; si prova esser suoi i due