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no potrà quindi conoscere, quanto genio avesse nell’invenzione, il qual genio, sanamente inteso, è assai differente da una scorrevole facilità, che tutto accoglie, quanto nel comporre si offre all’ingegno, più sollecito di far molto e presto, che di ben fare. Non è verisimile, che questa fosse oggetto d’alcuna brama per quel sublime poeta e sottil precettore, che lasciò scritto:

.... Carmen reprehendite, quod non
Multa dies, & multa litura coercuit, atque
Perfectum decies non castigavit ad unguem.

horat. de a. p. 291, seqq.

L’asterisco dinoterà i componimenti, che di certo furono dati dall’Autore alle stampe: gli altri sono esattamente ricopiati da’ suoi originali a penna.