A cedere, a gettare ambe le braccia 705Del prigioniero al collo, a gridar: — Falsa
Tengo ogni accusa contro al mio fedele!
Ma Sàtan vide quell’istante, e spinse
Tëofanìa d’Augusto in cerca.
Bella
Era la greca donna e di vivaci 710Grazie adorna, e scaltrissima e pungente
Ne’ suoi sarcasmi, ed irridea talvolta
La bonaria alemanna indol con motti
Quasi di spregio; e di que’ motti spesso
Arrossìa Ottone. E perocch’egli amava 715L’affascinante sposa, ambìa piacerle
E far pompa d’accorta alma inconcussa,
E a tal cagion solea de’ generosi
Sensi in cor frenar gl’impeti al suo fianco.
Salutata dall’armi, il passo inoltra 720Fra le colonne di que’ regii lochi
La incoronata, e strabilisce e freme
In vedere Ebelino; e sovra Ottone
Lancia quel guardo che dir sembra: — Stolto!
Sedur ti lasci?
Tanto, oimè, bastava 725A confondere il sire! Eccol a un tratto
Con più severa maestà atteggiarsi