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          Giunto Ebelino alla presenza augusta,
     Piegasi reverente, e aspetta il cenno:
          635— Favella, sciagurato: uom con più caldo
     Fervor non brama tue discolpe.
                                                                       — Sire,
     La mia innocenza esser dovriati scritta
     Ne’ lunghi intemerati anni ch’io vissi
     Di tua casa al servizio e dell’onore.
     640In inganno te volto han miei nemici,
     E me calunnia opprime.
                                                       — A tue parole
     Aggiungi prova, e riputato il sommo
     De’ tuoi servigi questo fia da Ottone.
          — Se a te prova non son gli atti che oprai
     645Alla luce del sol, l’abborrimento
     Sperimentato mio contra ogni fraude,
     Contr’ogni ingiusta ambizïon; se nulla
     A te non dicon queste mie sembianze
     Imperturbate in così ria sventura,
     650Preclusa è a me di scampo ogni fiducia;
     Anzi alle leggi mia supposta colpa
     È attestata abbastanza. Altro non posso
     Se non gli estremi del mio zelo sforzi
     In quest’istante consecrarti, o sire,
     655Tai verità parlandoti, che forse