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     Umilïossi. E vanamente ancora
     Stette Satan mirandolo e aspettando
     495Il desìo di vendetta e le bestemmie.
          Chiama l’Onnipossente al suo cospetto
     Tutti i ministri spirti, e a Satan dice:
     — Onde vieni?
                                   E il maligno: — Ho circüita
     Dell’uom la terra, e non rinvenni un santo.
          500Ed il Signore: — O di calunnie padre,
     Non vedestù l’amico mio Ebelino,
     Ch’uomo a lui simil non racchiude il mondo,
     Tanta nel suo dolor serba innocenza?
          E l’angiol di menzogna ambe le labbra
     505Si morse, e disse: — Ov’è il suo pregio? Ei t’ama,
     Perchè, in tuo amor fidando, ei palesata
     In breve spera sua innocenza. Il braccio
     Estendi, e più percuotilo, e vedrai
     Se non t’impreca.
                                          Ed il Signor: — Non forse
     510Giorni di prova assegno a’ retti? Vanne:
     Ebelino è in tua mano; anco sua vita,
     Anco la fama sua, perchè maggiore
     Torni suo vanto e tua immortal vergogna.
          L’avversario precipite avventossi
     515Dal grembo della nube, onde i mortali