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     Inetto fosse per miseria Ottone!
          — Ebelin mora! Universal risposta
     470Fu del tedesco volgo. Ed obblïato
     Da migliaia di cuori in un dì venne
     Quanto a lodarlo aveali invece astretti
     La sua mansüetudine, il modesto
     Non curar le ricchezze, il riversarle
     475Sulle infelici plebi, il non mostrarsi,
     Benchè pio verso gl’itali, men pio
     Ver gli stranieri. Quella dianzi nota
     Serie di virtù splendide cotanto,
     Un incantesmo vil parve ad un tratto
     480Una menzogna. Convenìa disdirla:
     Riconoscenza è grave pondo ai bassi.
     Esultan se pretesto a lor si porga
     Di rigettarla, e attaccaticci morbi
     Son odio, ingratitudine e calunnia.
          485Conscio de’ benefizi innumerati
     Ch’egli avea sparso, avea creduto ognora
     L’irreprensibil cavalier che stretti,
     A lui fosser d’amor cuori infiniti.
     Le ripetute indegne contumelie
     490Lo sorpreser, ma tacque; e sovra tanta
     Pravità de’ mortali meditando,
     Arrossì d’esser uomo, e innanzi a Dio