Più lentamente la decreta strage.
Dopo tanto aspettar, s’appressa il giorno
Sospirato dall’invido. Al novello 155Otton contrarie qua e là in Italia
Eran le menti di non pochi, e speme
Vivea secreta ch’italo Ebelino
Secretamente lor plaudesse. Il core
Di molti era per esso, e nelle ardite 160Congrèghe entro a’ castelli, ed appo il volgo
Susurravan, più splendido rinomo
Non avervi del suo; null’uom più voti
A suo pro rïunir; doversi acciaro
Dittatorio offerirgli, o regio scettro. 165L’augusto sir dalla germana sede
Contezza ebbe di fremiti e lamenti
Nell’alme de’ Lombardi esasperate,
Ed a sedarle con prudenza invìa
Ebelino e Guelardo.
Alla venuta 170Di questi sommi giù dall’alpe, e al grido
Che fama addoppia de’ lor alti pregi,
E più de’ pregi di colui, che sembra
D’onnipotenza quasi insignorito,
Ferve ognor più l’insana speme, e tutta 175In congressi pacifici prorompe,