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     De’ nugoletti occidentali, e il molle
     Nell’aere della sera innominato
     Religïoso incantamento, e in blandi
     235Fremiti omai converso il fracassìo,
     Ed a que’ blandi fremiti commista
     La grata dissonanza or de’ nitriti
     Che le briglie scotendo alza, presago
     Della vicina stalla, il corridore;
     240Or di persone salutanti, o mosse
     A subitanee risa; or d’allungato
     Grido di chi da lunge appellar sembra
     Con dolce affetto un qualche suo smarrito,
     De’ trovadori commovea lo spirto.
          245Alle söavi rimembranze è schiuso,
     Più in quella vespertina ora che in altre
     Dell’intero suo giorno, il cor dell’uomo,
     Perocchè il dileguarsi della lampa
     Che a tutti è lieta, inchina ogni pensante
     250Ad affetti patetici, e al ricordo
     Del dileguarsi della vita. Allora
     Diciam la requie a’ nostri pii, che insieme
     Un dì con noi frangeano il pane, e al sacro
     Ospital nappo s’estinguean la sete,
     255E che falce di morte indi ha mietuto;
     E se remota è la natia convalle,