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Balza il core, a Maria; porge ella ascolto:
Che sarà mai? Reduci sono il prode
Antico Doglianese ed Eleardo,
2085Apportatori di vittoria piena.
     Brillan del presul le ispirate luci
Per novella speranza, e i passi affretta
Ver l’amato nepote; il giunge, il ferma,
E d’Arrigo gli parla.
                                           Intanto usciva
2090Del padiglion Tommaso, e lieto amplesso
Porgeva a’ trionfanti; e ratto a lui
Volgea tai detti di Dogliani il sire,
Indicando Eleardo: — Alla prodezza
Di questo forte molto devi, o prence;
2095Le più valenti squadre egli ha sconfitte.
     Stende il marchese al giovin glorïoso,
L’amica destra. Ei gliela bacia, e prono.
— Signor, grida, signor, me qui tu miri
Astretto a chieder dalla tua clemenza
2100A’ pochi miei servigi alta mercede.
     — Quai pur sieno tue brame, o campion mio,
Le manifesta, e saran paghe.
                                                          — I giorni
Chieggo salvi d’Arrigo. Il so, fu reo:
Non corrucciarti del mio ardito prego.