Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/214


( 212 )

Nulla ottener più spera! Alta mestizia
Al degno sacerdote in volto siede,
2015Ma mestizia di forte alma che viene
Un moribondo a regger nel tremendo
Agonizzar dell’ore sue supreme.
     Maria l’intende, e misera prorompe
In impeti di duolo inenarrati;
2020Smarrisce i sensi, e inconsapevol tratta
Viene appartatamente infra pietose
Donne che a lei soccorrono. Prostrossi
Arrigo allor del sacerdote a’ piedi,
E confessò sue colpe. E dacchè sciolto
2025Gli fu in nome di Dio di queste il laccio,
Si rïalzò con pacatezza altera,
Ma non di quella indomita alterigia
Che in lui dianzi apparia, qual di nociva
Fosca meteora formidabil luce.
2030Or quell’ardito e dignitoso sguardo
Porta di pace e d’umiltà un’impronta
Che vien dal Ciel, dal Cielo, autor sublime
Di stupende armonie!
                                             — Dov’è mia figlia?
Ugo, traggila a me: l’estrema volta
2035Benedirla degg’io. Meco brev’ora,
Star si potrà.