Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico II.djvu/203


( 201 )

Il più diretto corso. Alla borgata
Pareano volti di Revello, e pure
1755Quivi non si soffermano, e alla terra
Certo d’Envìe sospingono i cavalli.
Oh di Maria nell’anima dubbiante
Ansïetà novella? Or si protende
A guardare in silenzio, or si dispera,
1760E grida e trema di saper chi sièno
Que’ frettolosi. Omai discerne alfine
Che non guerriera è la lor veste; e poscia
Sospetta, avvisa che l’un d’essi il giusto
Presule sia col fido laico. Un dubbio
1765No, più non è; son dessi!
                                                      A quella vista
Le ginocchia le mancano, ma i sensi
Non perde ancor. La reggono le ancelle,
E la misera esclama: — Ugo! tu vieni
A me del padre ad annunciar la morte!
     1770Ma quando intese appo il castel d’Envìe
Scalpitare i corsieri, allor sì grande
Fu la tema e il dolor, che appieno svenne.
     Ahimè! spenta la credon qualche tempo
Le ancelle e i servi. Alfine in sè ritorna,
1775Ed entrar vede pallido, turbato,
Lagrimoso il canuto.