1395San di Roberto; un re sì pio, sì grande
Ne’ benefici intenti, unqua non visse.
Ei vuol felice Italia, ei vuol felici
I prodi Saluzzesi. Attribüirsi
Non denno a lui nè a’ capitani suoi 1400Nè all’ottimo Manfredo i brevi strazi
Recati dalla guerra al marchesato.
Si saneran le cicatrici, e in loco
Della prisca Saluzzo, è già decreta
Sulle rovine sue più vasta e bella 1405E forte una città che degna appaia
Di cotanto dominio, e faccia invidia
Alla rival Taurino. Al guelfo rege
Cosa non è che sì altamente prema,
Come il dispor che a’ piè dell’Alpi sia 1410Il regio feudo Saluzzese un nido
Glorïoso di prodi, atto a far fronte
Ai vicini avversari. Indi i confini
Di questo feudo estendere or si vonno,
Sì che divenga ampia duchea gagliarda, 1415A’ Visconti terrore ed a’ Sabaudi.
Tal dipintura offerta è dagli scaltri
Alle volgari fantasìe. Nè il lustro
Della reggia di Napoli si tace,
Che l’egual non fu visto, e il portentoso