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1255E Giovanni era, l’invincibil sire
Dell’alte torri di Dogliani. Ei nato
All’avo di Tommaso era fratello,
E niun de’ feudatarii dominanti
S’agguagliava a Giovanni in virtù schiette
1260D’amico e padre e leal servo a quelli
Che abbisognavan di consiglio, o scampo.
In dì lontani ei superava i mille
Cavalieri compagni in patrie pugne,
Ed in pugne oltremar, sotto il vessillo
1265De’ campioni di Cristo: or men robusto
È il braccio suo, ma pronta sempre e forte
La intelligenza e immacolato il core.
Grande è la fè del venerato prode
Pel suo nipote or prigionier, ch’egli ama
1270Siccome dolce padre ama il suo figlio,
E ad un tempo siccome un pio guerriero
Ama il signor cui vassallaggio debbe.
     Giovanni con baroni altri devoti
A ghibellina parte ed a Tommaso
1275S’adopravan solleciti, sì ch’oro
Adunar si potesse e adunar gemme,
Al fine urgente di comporre il chiesto
Spaventoso tesoro, onde al marchese
E a sua progenie libertà riedesse.