Chi dirla degli oppressi? A que’ lamenti
Inesorata del tiranno è l’alma, 975Inesorata al supplicar di molti
Infra suoi cavalieri e d’Eleardo:
Forz’è ch’ogni abitante i cari tetti
Sgombri innanzi la sera, e chi sa dove
Ramingo vada. Non v’è tempo a indugi, 980E vedi con sollecito, confuso
Moto d’alme avvilite e disperate,
Fra i singhiozzi e fra gli urli incominciarsi
L’infelice spettacolo. Agl’infermi
Ed agli avi decrepiti sostegno 985Fansi gli adulti d’ambo i sessi, e cinte
D’adolescenti e pargoli e lattanti
Collacrimar vedi le donne. Ognuno
Che già d’averi non sia privo, or seco
Gli ultimi tragge vestimenti e arredi. 990Di sì misera vista i vincitori
Gioìron crudelmente insin che tutta
Fosse la turba delle case uscita.
Frodolento il decreto era a sol fine
Di scovrir se ricchezza aveavi ancora 995Che al saccheggio primier fosse sfuggita.
Or poichè tutti di lor robe carchi
Furono i cittadini, il rio Manfredo