S’egli, mantenitor delle più sacre
Fra le promesse, non vendetta anela,
Ma podestà di padre, e di supremo 655Difenditor de’ nostri antichi dritti.
Chè s’egli, come d’Ugo oggi è temenza,
Sol esca avesse ambizïone ed ira,
E gettasse la larva, e m’apparisse
Malefico signor, oh! apertamente 660Gli disdirei servigio, e a cielo e terra
Confesserei ch’io per error lo amava!
Del magnanimo detto d’Eleardo
Stupisce Arrigo, e corrucciato esclama:
— Supposto indegno è il tuo! Pensa che solo 665A impermutabil, vero animo guelfo
Sposa n’andrà dell’inconcusso Arrigo
L’obbedïente figlia!
Il disdegnoso
Vecchio si scosta, e resta ivi solingo
Col suo dolore, e colla sua turbata 670Ma non corrotta coscïenza il prode
Amante cavalier.
— Volli del giusto
Seguir la insegna, e voglio: in me desìo
Altro capir non potrà mai! Sospetti
Sol mi ponno assalir che non qui sorga,