Poi dopo il riso atteggiasi a disdegno: 315— Tutti siete così! Promesse, vanti,
Folli speranze! ed ardui indi i perigli,
Lunghe le imprese, ed il mio re frattanto
Per vantaggi non suoi perde i suoi prodi!
— T’acqueta, dice con infinta calma 320Il fremente Manfredo; oltre poch’ore
Non dureran gl’inciampi: un solo basta
Gagliardo assalto, e il disporrem veloci.
Mentre a dispor l’assalto ardimentosi
Coopran gl’intelletti de’ supremi 325E l’obbedir delle volgari turbe,
Congegnando, apprestando armi, brocchieri,
Ferrate travi e macchine scaglianti,
E tutta la pianura è voce e moto
E cigolìo di carri, e picchiamento 330Di mannaie che atterrano le piante,
E stridere di pietre agglomerate,
E in mezzo alle fatiche or la bestemmia
E l’impudente ghigno, ed ora il canto —
Dentro Saluzzo non minor s’avviva 335Il poter delle menti e delle braccia
Per la sacra difesa. Ignoti e pochi
Sono gl’interni traditori, e a mille
Ardono i cuori allo stendardo uniti