Fregia Tommaso, affratellato ai grandi 35Ghibellini Visconti, onde Roberto
Angiöin dalla sua Napoletana
Splendida reggia freme, e agguati ordisce,
Impor bramando con novello prence
A’ Saluzzesi il guelfo suo stendardo. 40Volgea quella stagion, quando Saluzzo
Vede scemar pe’ campi suoi le nevi,
E ogni dì s’avvicendano i gelati
Estremi soffi dell’inverno, e l’aure
Che già vorrebbe intepidir l’amica 45Possa del Sol che a ricrëarci torna.
E volgeva una sera, ed a tard’ora
Entro alla cara sua celletta prono
Stava orando il canuto Ugo, dolente
Che involontaria a’ preghi si mescesse 50Nel suo intelletto or questa cura or quella
Di Staffarda pel chiostro, onde ei cingea
L’infula veneranda. E benchè antico
Nelle salde virtù di pazïenza
E d’umiltà, pur non potea ne’ preghi 55Trovar facil quïete, anco ove miti
Talor dei monaster fosser gli affanni,
Perocch’ei molte conoscea secrete
D’alti alberghi sfortune e di tugurii,