E poi prendea fiducia, e proseguìa
A lui tutti schiudendo i miei desiri:
Lo supplicava per la madre mia 556Che sparso avea per me tanti sospiri!
Pel dolce padre calde preci offrìa!
Per tutti quegli amati onde i martìri
M’eran del martir mio più dolorosi, 560E ch’io tanto di me sapea bramosi!
Del Moravo castello umil tempio,
Quante grazie ti debbo soavi!
Il mio spirto pöetico alzavi 564Dai terreni, opprimenti dolor.
Io sentiva entro te que’ dolori,
Ma diversi, ma misti a contento:
Io chiedea raddoppiato tormento, 568Purchè Dio m’addoppiasse l’amor.
Io il disprezzo acquistava de’ ferri,
Ma non più quel disprezzo superbo
Che del vinto fa l’animo acerbo 572Contro quei che nel lutto il gettàr.
Io sperava, io credea che i vincenti
M’assegnasser destin sì tremendo,
Non vil odio, ma sol rivolgendo 576Di giustizia rigor salutar.