Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
( 63 ) |
Allor la vil perfidia
Del mondo io ricordando,
Dare ai profani gioliti
442Giurava eterno bando,
E con insonni palpebre,
E con preghiera accesa
Chiedea versar mie lagrime
446Ancora entro una chiesa!
Mi sovvenian le placide
Ombre de’ monasteri,
E le velate vergini,
450Ed i romiti austeri:
E tormentosa invidia
Prendeami di que’ petti
Ch’appo gli altari effondere
454Doglia potean e affetti.
Ma in quella mia nel carcere
Brama de’ sacri ostelli,
Söavi sensi teneri
458Pur si mescean novelli.
Rendeva al Cielo io grazie
Che i genitori amati
Piangere almen potessero
462Anzi all’altar prostrati.