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E delle accolte, lagrimose madri
     Col tacit’inno pe’ figliuoli amati
     108Il secreto consuona inno de’ padri;

Sebbene i maschi petti ammaestrati
     Da esperïenza e fantasie più meste,
     111Veggan su que’ fanciulli or sì beati

Minacciose adunarsi, atre tempeste.

          » Giovin’ alme, or v’assecura
               Quella pace che gustate
               E all’Altissimo giurate,
               116Immutabil fedeltà:
          Ma non conscii voi tocca l’aurora
     D’un’età di prestigi e di guerra,
     Che vi chiama, vi sprona, v’afferra,
     120Vi strascina, a qual meta non sa!

          Ah, noi pur dal Crisma santo
               Confermati esultavamo,
               E spogliar l’antico Adamo
               124Era saldo in noi desir!
          Ma spuntato quel tempo tremendo
     Che i mortali a cimento conduce,
     Spesse volte falsissima luce
     128In rei lacci ne fece languir.