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III.
Angiol mio, dove sei? Mai dal mio fianco
Non ti partir, che s’appo me non t’odo,
3Tu sai quanto al ben far divenga io stanco.
Di vane inquïetudini mi rodo,
Se a me incessantemente non favelli,
6E ai vili penso, e d’abborrirli godo.
Ottienmi ch’io perdonar sappia ai felli,
Ed opri ognor secondo te, secondo
9L’orme de’ miei più nobili fratelli.
Gareggia cogli altr’Angioli che al mondo
Offron nelle guidate anime forti
12D’ardue virtù spettacolo giocondo.
Perchè ne’ dì lunghissimi che assorti
Vissi in prigion, mi sfavillò sì grande
15La dolce carità de’ tuoi conforti?
Perchè tratto m’hai poscia infra ammirande
Anime care, ond’una al guardo mio
18Raggi con te di Paradiso espande?