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Ei fra’ creati fu il mio primo amico!
     Il Genio che svolgea ne’ miei prim’anni
     30Del Bel l’amore, ond’oggi il cor nutrico!

Il confidente de’ secreti affanni!
     L’incanto che i pensier m’ha raddolciti!
     33Il braccio che strappommi a crudi inganni!

Oh tutti voi, che da dolor colpiti
     Gemete in questa valle, abbiate spene
     36De’ tutelari Spirti a voi largiti!

Io troppo spesso ad amistà terrene
     Volli appoggiarmi, ed eran pochi i fidi
     39Che davver s’attristasser di mie pene.

I più m’amavan per sè stessi, e vidi
     Taluni rinnegarmi, e perfid’ eco
     42Far contra me di vil calunnia a’ gridi.

Ed io, folle, piangea! — Ma quand’io meco
     Sentìa il celeste amico mio verace,
     45L’angosciato mio core effondea seco,

Ed ei benigno v’istillava pace!