Ma il reo di sua stoltizia addolorosse,
E lagrime spargendo si sommise,
9E Dio intese sue preci, e si commosse.
Del mortale a custodia un Angiol mise,
Che lo guidi e consoli, e ognor ripeta:
12» Tieni a salute le pupille fise ».
Dal giorno poi che nostra afflitta creta
Iddio venne a vestire ed a noi diessi,
15Dolorando e morendo, esempio e meta,
Portando noi del divin sangue impressi
Sulla fronte i caratteri possenti,
18Più invidia non ci fan gli Angioli istessi.
Angioli siam noi pur, benchè gementi
In questo passeggier regno di morte:
21Gesù nobilitò nostri tormenti!
Perdermi ancor potrei; ma la mia sorte
Fidata venne ad un guerrier del cielo:
24Ei mi regge e difende con man forte.
L’Angiol che per mio bene arde di zelo
Amo, e cerco, ed invoco, e benedico,
27E pur di poco amarlo io mi querelo.