E quando l’infelice Agar di cruda
Sete col figlio langue entro il deserto,
33Dio fa che l’acque un Angiolo dischiuda.
De’ dolci Genii ognor s’accrebbe il merto
Di quest’esule argilla a giovamento,
36Per cui sapean che Cristo avria sofferto.
Noi vediam nel soave accorgimento
Di Rafael (perchè Tobia giungesse
39D’ogni più cara brama al compimento)
L’amor de’ nostri Genii: in lor le stesse
Ardono industri fiamme generose
42Per l’alme peregrine a lor commesse.
E più lieti n’avvampan, dacchè impose
L’Eterno a Gabriello il gran messaggio,
45E Maria « la tua ancella ecco! » rispose.
In quel bel dì le sfere tutte omaggio
Le prestaro, e degli Angioli reìna
48Brillò una Donna di terren lignaggio!
Qual fu la gioia lor quando in meschina
Stalla videro nato il Dio lattante
51Al sen della Mortal, fatta Divina!