» La Croce altro non è ch’alta dottrina
Di generosi e giusti sacrifici;
La forza d’affrontar doglie e rovina 60Per giovare a’ tuoi cari e a’ tuoi nemici;
L’ardir congiunto ad amistà divina;
La virtù che nel cielo ha sue radici.
Chi per la Croce, ov’ei non sia demente, 64Meraviglia ed ossequio e amor non sente?
» E se tu vedi ciò ch’ell’è, se l’ami,
Perchè di lei vilmente arrossirai?
Perchè, se il travïato empia la chiami, 68All’impudente voce arriderai?
Di lui spregia e compiangi i ghigni infami,
Nè incodardir, sotto agli obbrobrii mai:
Della Croce magnanimo seguace, 72Dimostra quanta in abbracciarla hai pace.
» Dimostra che la Croce a chi davvero
Suoi pregi indaghi, scema ogni amarezza;
Dimostra col tuo oprar, non esser vero 76Ch’ella guidi a torpore ed a fiacchezza;
Dimostra che alto fa l’uman pensiero,
Che a tutti i grandi e forti atti lo avvezza;
Dimostra che se ride all’ignorante, 80Pur del nobil sapere è sempre amante!