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Nell’obblïar tua propria luce errai,
     Ma negl’idoli miei sempre io bramava
     12L’ineffabile incanto de’ tuoi rai.

Se creature troppo io venerava,
     Erano creature in te invaghite;
     15Era qualch’angiol che ver te volava.

Tai luminose tracce ivan seguite
     Sol dagli sguardi miei maravigliati,
     18E nel mondo io tenea l’orme irretite;

Ma perocch’io vedea gli angioli amati
     Anelare a’ tuoi lumi e benedirti,
     21Io pure i lumi tuoi sempre ho sperati.

Intero il voler mio non seppi offrirti
     Per lungo tempo, e nondimen io ardeva
     24D’annoverarmi fra i più giusti spirti.

I conosciuti iniqui io respingeva,
     E quando d’amicizia ad uom m’unìa,
     27Alto core a mio senno in lui fulgeva.

Or non più, non più voglio idolatrìa,
     Supremamente amar voglio te solo,
     30Benchè ogni fido tuo caro a me sia.