Oh benedetti voi che sulla sorte
Della schiatta plebea v’intenerite, 121E pensate a scemarle e vizi e morte!
In voi sì belle le grandezze avite
Non son, quant’è il magnanimo disìo, 124Onde a tanti innocenti asilo aprite.
Memori siete di quell’Uomo-Iddio
Che, cinto da drappel di bambinelli, 127Li confortava col suo sguardo pio,
Ed imponea d’assomigliare a quelli.
E voi benedette,
Donzelle pietose,
Che al Dio de’ bambini
Facendovi spose,
Di madri assumete 134Le pene e l’amor.
Per voi dalla terra
Piacer non alligna:
Fors’anco taluno
Vi guarda e sogghigna,
Vi chiama delire 140Da stolto fervor.