Certo, ell’avea le inique voci udito
Contro a religïon vibrate spesso:
Che selvaggia sia questa, ed avvilito 156Cada, se a lei si volge, un cuore oppresso;
Mostrar quindi la saggia ha statüito,
Che fede e cortesia si danno amplesso,
Che penitenza e consolante riso 160Ponno concordi alzarci al Paradiso.
Ah sì! caratter questo è ben del vero,
E sol di Cristo nella legge splende!
Che in chiunque a virtù mova sincero, 164Santificati e duolo e gaudio rende:
Retta è la via del penitente austero
Che ne’ deserti caritade accende:
Retto altresì, purchè temprato e pio, 168È il civile consorzio innanzi a Dio.
Onore ai forti Anacoreti! e onore
A tali, che bensì reggon la Croce,
Bensì il proprio e l’altrui piangono errore, 172Nè ignoran di mestizia il carco atroce,
Ma rimangon nel mondo, e con amore
Spandendo van religïosa voce!
Duo son diversi modi, ambo divini, 176Per cui l’uomo al Signor si ravvicini.