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Fra i tristi cuori ond’era impietosita
     S’annovravano quei delle infelici,
     Che, sebben colpa in lor venga punita
     84Da universale scherno e leggi ultrici,
     A risorgere ancor bramano aïta,
     E affetti serban di virtute amici:
     Men proprii falli che gli altrui talvolta
     88Più d’una d’esse han nell’obbrobrio avvolta.

In pria delle dolenti incarcerate
     Si fe’ consiglio, e al lor governo diessi:
     Da lei furo ivi pene allevïate,
     92E di religïon gaudii concessi:
     Furon le trepidanti alme incorate,
     E talor vinti i cuor più duri istessi:
     Dove eran pria disordine e furore,
     96Addusse pace e penitenza e amore.

E non fugaci benefizi questi
     Brillàr di caldo ma incostante petto:
     Riede ogni giorno in quegli alberghi mesti,
     100E vi sparge opportun, söave detto.
     Acqueta ivi gli spirti ad ira presti,
     Ispira cortesìa col dolce aspetto:
     Il sincero ammendarsi o loda o sprona,
     104E i migliorati cuori guiderdona.