Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/285


( 283 )

E forse della vergine alla morte,
     Tal, che sue nozze ambìa,
     Eternamente farsi a lei consorte
     36Volle, e con lei morìa.

Noi pure eternamente in ciel vederti,
     O vergin, sospiriamo,
     E il pregarti n’è gioia, ed esser certi
     40Che in te un’amica abbiamo.

Due menti pie tua spoglia hanno raccolta
     E tratta a queste sponde,
     Ambe quell’alme a te devote ascolta,
     44E sien per te gioconde.

E chiunque a Fortunula s’inchina
     Gentile ottenga un core
     Che lieto porti alla beltà divina
     48Immensurato amore!

E le afflitte, scampate appo quest’ara
     Dalle mondane frodi,
     Obbliin lor pene, celebrando a gara
     52Di te, di Dio le lodi.