Ed allor sulle cime orïentali
Rosseggiavan leggère nugolette,
E spuntavan del sole i dolci strali, 300Qua e là indorando le contrarie vette;
Ed i fiotti del lago or dianzi eguali
S’increspavano al tocco delle aurette,
E nel lor fasto signorile e vago 304L’isole risplendeano in mezzo al lago.
E le spiagge lunghissime e distanti,
E le molli e le ripide pendici
Mostravan con moltiplici sembianti 308I lor tugurii poveri e felici,
E i campanili de’ tempietti santi,
Ove già del mattino ai sacri uffici
Del vigil bronzo l’eccheggianti note 312Chiamavan le rideste alme devote.
Oh quali eran miei palpiti veggendo
Arona, verso cui più concitati
Dal desiderio andavano battendo 316I remi de’ nocchieri affaticati!
Colà s’innalza, e sta benedicendo
Colossale un’effigie i lidi amati:
L’effigie del Pastor, per cui d’Arona 320Benedetto nel mondo il nome suona.