Gl’implacati di Carlo abborritori
Quai tra’ mortali furo? I farisei!
La più abbietta genìa di traditori! 132Color che in ogni età sono i più rei!
Color che della Chiesa ambìan gli onori,
Poi core e mente ribellaro a lei!
Que’ sacerdoti che fautor si fanno 136Di sfrenatezza eretica e d’inganno!
Chi è quell’infelice maledetto
Che porta in fronte i torvi occhi di Giuda,
E come Giuda si percuote il petto, 140Perchè più in rimirarlo altri s’illuda?
Schiavo sempre viss’ei d’iniquo affetto?
Di virtù l’alma ebb’egli sempre ignuda?
O dopo aver d’amor di Dio avvampato, 144Cadde e non sorse, ed a Satàn s’è dato?
Per quai sequele di misfatti orrende
Scritte nel libro degli eterni guai,
Dove cancellatrice più non scende 148Del sangue di Gesù stilla giammai,
Un mortifero bronzo oggi egli prende,
E d’empia gioia brillano i suoi rai?
A’ rei socii sorride, esce del chiostro, 152E l’arme sotto il manto asconde il mostro.